Il direttore Danilo Staiti è tra i fondatori dell'Atip, associazione decisiva nella crisi: "Per i teatri privati non ci sono mai soldi, ma adesso lo Stato sa che esistiamo anche noi"
Arriva una stagione da oltre 40 spettacoli per il Politeama Genovese, che tira finalmente il fiato dopo l’incubo-Covid. Il Politeama è stato l’ultimo dei grandi teatri genovesi a riaprire, e anche uno di quelli che sono rimasti chiusi più a lungo: inevitabile dato che si tratta di un teatro privato, che trae tutto il suo sostentamento dalla biglietteria e che ha sofferto quindi in modo particolare la chiusura forzata.
Anche quando i teatri sono stati riaperti con limitazioni agli ingressi, il Politeama non ha potuto allestire la stagione perché i numeri degli ingressi sarebbero stati insufficienti a coprire le spese, come del resto la maggior parte dei teatri privati italiani.
Tra danza, satira e prosa
La stagione 2021/2022, presentata nei giorni scorsi dal direttore artistico Danilo Staiti, spazia dalle realtà locali a spettacoli di caratura nazionale, con quale puntata anche sulla scena internazionale. Si comincia da fine ottobre con i Bruciabaracche, gruppo comico genovese che presenta Ritorno al futuro. A seguire una serie di spettacoli, anche due o tre la settimana.
Tra i nomi in scene in questa stagione Giacomo Poretti, Alessandro Bergonzoni, Massimo Lopez e Tullio Solenghi, RBR Dance Company; il Gospel di David Bratton & Every Praise Gospel Singers; Arturo Brachetti, Vincenzo Salemme, Michele Serra, Ale e Franz, Parsons Dance, Natalino Balasso, Nancy Brilli e Chiara Noschese, Vittorio Sgarbi, Andrea Pennacchi, Daniel Ezralow, Geppi Cucciari, Maurizio Lastrico, e molti altri...
Chiusura di stagione a maggio 2022, con Jesus Christ Superstar, Il Musical.
TEATRO POLITEAMA GENOVESE - Il cartellone completo
I privati, spina dorsale del teatro italiano
“È un bel giorno questo perché si torna finalmente a parlare di teatro e a presentare una nuova stagione teatrale – commenta il direttore Danilo Staiti - E' una stagione ambiziosa, direi quasi coraggiosa: presentare 45 titoli è uno sforzo artistico, organizzativo ed economico, in un momento evidentemente delicato. Ma noi ci crediamo, siamo certi che i 130.000 spettatori di due stagioni fa siano pronti a tornare. In questo lungo periodo di fermo sono successe anche cose molto belle, abbiamo sentito la vicinanza del pubblico e abbiamo ricevuto una tale quantità di testimonianze di affetto dai nostri spettatori che ci fatto capire, se ce ne fosse stato bisogno, di quanto il teatro sia davvero una parte importante della vita di tante persone”.
“Un’altra cosa importante accaduta durante questa pandemia - prosegue Staiti - è che si è fatta più chiara la differenza tra teatro pubblico e il teatro privato. Il teatro pubblico giustamente viene sostenuto da contributi statali importanti e ha tra le sue fila l’eccellenza del teatro italiano. Il teatro privato, che è la spina dorsale del sistema teatrale italiano (circa il 75% delle compagnie e dei teatri in Italia sono di carattere privato) durante la pandemia ha invece attraversato una crisi enorme”.
"Grazie all'Atip sono arrivati i primi ristori"
“Per questo motivo insieme ai più importanti teatri privati abbiamo fondato Atip (Associazione Teatri Italiani Privati) e abbiamo ottenuto i primi risultati. C’è stata anche una presa di coscienza da parte delle istituzioni, e sono arrivati anche dei ristori importanti, per fortuna (Qui i fondi stanziati ai teatri privati, ndr).
Credo che da qui si debba ripartire per dare al teatro privato il ruolo che merita. I teatri privati come il Politeama hanno un ruolo importante dal punto di vista culturale, sociale ed economico, ed è arrivato il momento che questo ruolo sia riconosciuto. Crediamo anche nell’importanza del Tax credit, come per i cinema, per colmare il gap".
Il Tax credit, o comunemente chiamato credito d’imposta, prevede la possibilità di compensare debiti fiscali (Ires, Irap, Irpef, Iva, contributi previdenziali e assicurativi) con il credito maturato a seguito di un investimento nel settore cinematografico. Destinatari sono le imprese di produzione e distribuzione cinematografica, gli esercenti cinematografici, le imprese di produzione esecutiva e post-produzione (industrie tecniche), nonché le imprese non appartenenti al settore cineaudiovisivo associate in partecipazione agli utili di un’opera cinematografica.
"Il Politeama trae le sue entrate quasi esclusivamente dagli incassi da botteghino, nel nostro caso il 96% del fatturato - dice ancora Staiti - quindi in una stagione come questa capirete quanto è difficile e anche quanto è rischioso immaginare un così grande numero di spettacoli, ma la nostra scelta è stata quella di rilanciare, e non di presentare una stagione sottotono.
Certo abbiamo bisogno del pubblico ma abbiamo bisogno anche della vicinanza del ministero e degli enti locali. Un altro grande problema è quello delle sponsorizzazioni: le grandi aziende genovesi sponsorizzano i grandi centri culturali genovesi ma purtroppo esauriscono presto i loro fondi. Quando un privato come il Politeama, che pur fa numeri importanti, va a chiedere un aiuto si sente rispondere che i soldi sono finiti. Eppure, numeri alla mano, il Politeama Genovese è il teatro più frequentato la città".
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